Brano: [...]l’insurrezione che portò alla liberazione di questa città.

Nel dopoguerra, dopo aver svolto attività di partito in Sardegna e in Lombardia, operò alla direzione della Camera del lavoro di Milano. Successivamente fu nominato direttore generale dell’I.N.C.A., incarico che ricoprì per oltre vent’anni.

Antonietta, la madre

« Mirabile figura di madre », come scriverà Giorgio Amendola, « che ricorda ai compagni la ” Madre ” di Gorki », quando Antonietta Marturano Pintor seppe che suo figlio Carlo era a Parigi ammalato, corse ad assisterlo. A Parigi, ebbe modo di partecipare alla grande esperienza del Fronte Popolare francese, militando nel Partito comunista, studiando e preparandosi. Avrebbe poi voluto seguire suo figlio nell’U.R.S.S., ma allorché Luigi Longo le prospettò l’utilità della sua presenza in Italia, non esitò a rientrare in patria per eseguire i pericolosi compiti affidatile dal Partito.

In successive missioni si portò a Trieste e a Venezia per ripristinare i contatti tra il Centro del Partito e le organizzazioni clandestine di quelle città. Q[...]

[...]tenza

Con la guerra e le privazioni, le condizioni di salute di mamma Marturano andarono peggiorando di giorno in giorno tanto che, dopo non poche insistenze, la polizia fu costretta a trasferirla in una località deH’interno: a Palena, in Abruzzo. Qui la Marturano fu raggiunta dalla figlia Giovanna e, con essa, trascorse gli ultimi mesi di confino. Liberata per fine pena, tornò

a Milano in condizioni di salute non buone.

Dopo I'8.9.1943 Antonietta Marturano Pintor volle seguire l’esempio dei figli, attivi nella Resistenza. Sergio, tornato dal carcere, era accorso nelle file partigiane. Giovanna, trasferitasi a Roma per raggiungere il marito tornato dal confino, già operava a Roma come partigiana (sarà decorata di croce di guerra) e tra le dirigenti dei « Gruppi di difesa della donna » (v. Donne nella Resistenza) nei quartieri popolari della Capitale, in una attività di massa che praticamente non ha mai cessato.

La madre non poteva non partecipare alla nuova fase della lotta come valida collaboratrice, unitamente all’altra figlia Giuliana che viveva [...]

Brano: [...]ecialmente nel Cuneese e nella valle del Tanaro. Catturato dai nazifascisti il 30.7. 1944, fu sottoposto ad atroci torture e venne infine ucciso dai suoi aguzzini.

Marturano, Famiglia

Famiglia di origine sarda che, stabilitasi a Roma e poi a Milano, negli anni della dittatura fascista si distinse per il rilevante contributo di azione e di personale sacrificio offerto alla causa della libertà da ciascuno dei suoi cinque componenti: la madre Antonietta Marturano Pintor e i quattro figli Carlo, Sergio, Giovanna e Giuliana.

Carlo

N. a Cagliari il 19.7.1908, fu il primo della famiglia a impegnarsi nella lotta contro il fascismo. Studente del liceo « Visconti » di Roma, negli anni 19241926 vi incontrò Giorgio Amendola, Pietro Grifone (v.) e altri, con i quali partecipò ai primi scontri con le squadracce nere e aderì all’« Unione goliardica della libertà ». Successivamente, tramite Mario Mammucari Brandani (v.) ed Emilio Sereni, prese contatto con il P.C.l. e nel 1929 entrò a farne parte. La sua abitazione di via Monte Farina 56, al centro di Roma, servì d[...]